Settori di competenza
Il centro Psyché si occupa del benessere psicofisico della persona intervenendo in specifiche aree di competenza
Psicologia
È la scienza che studia il comportamento dell’individuo e dei suoi processi mentali. È una disciplina ampia e complessa, si occupa delle dinamiche interne dell’individuo, della sua personalità, dei rapporti con l’altro e delle interazioni con l’ambiente che lo circonda. Sono molti i settori disciplinari e gli ambiti della psicologia in crescita ed espansione. L’obiettivo che accomuna questi settori mira al raggiungimento del benessere dei singoli, dei gruppi e delle comunità.
Psicoterapia
Dal punto di vista etimologico la parola significa “cura dell’anima” ed è una pratica terapeutica della psicologia clinica che si occupa di trattare quei disturbi e disagi dell’area psichica, che possono manifestarsi con vari livelli di intensità che possono oscillare tra una lieve condizione di disadattamento o insoddisfazione a sintomi nevrotici o psicotici, ostacolando in ogni caso il benessere della persona, il suo sviluppo e l’espressione armonica delle sue potenzialità.
Psichiatria
È una branca della medicina che si occupa della cura e prevenzione dei disturbi mentali. Rispetto alla psicologia, la psichiatria è maggiormente orientata verso l’identificazione del disturbo mentale o psicologico come derivante da un funzionamento anomalo a livello fisiologico del sistema nervoso centrale e prevede un intervento di tipo farmacologico.
Riabilitazione
È un programma di intervento che mira a ridurre i deficit e le disabilità di un individuo considerando non solo gli aspetti motori, cognitivi, comportamentali, ma anche quelli psico-sociali ed emotivi. Mira a garantire un miglioramento nella qualità della vita del soggetto e deve essere affrontata secondo un approccio multidisciplinare che coinvolge le varie figure professionali che conducono un lavoro di equipe attorno all’individuo: logopedista, psicologo, psicomotricista. Continua…
Nutrizione
Con il termine “alimentazione” si intende sia l’atto dell’alimentarsi, sia l’insieme degli alimenti; con il termine “nutrizione”, invece, si intende l’insieme dei processi biologici che consentono all’uomo di assorbire e utilizzare tutte le sostanze alimentari ingerite, necessarie per la sopravvivenza dell’organismo. Ne deriva che, per nutrizione, oggi s’intende la scienza che studia il rapporto tra la dieta e lo stato di salute.
Psicologia
È la scienza che studia il comportamento dell’individuo e dei suoi processi mentali. È una disciplina ampia e complessa, si occupa delle dinamiche interne dell’individuo, della sua personalità, dei rapporti con l’altro e delle interazioni con l’ambiente che lo circonda. Sono molti i settori disciplinari e gli ambiti della psicologia in crescita ed espansione. L’obiettivo che accomuna questi settori mira al raggiungimento del benessere dei singoli, dei gruppi e delle comunità.
La figura dello psicologo
Lo psicologo è una persona laureata in psicologia. Per poter esercitare la professione deve aver superato l’esame di abilitazione ed essere iscritto all’Ordine degli psicologi.
La professione di psicologo comprende l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito. Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito albo professionale. (Legge 56/89).
Consulenza psicologica
È un servizio rivolto al singolo, alla coppia, alla famiglia o al gruppo, orientata alla comprensione di una richiesta di aiuto e alla definizione del problema.
Mira a identificare la richiesta del paziente e a valutare la natura del disagio che può essere personale, familiare, relazionale.
Durante tale consulenza è prevista una fase di assessment che consiste in tre incontri preliminari, durante i quali vengono raccolte le informazioni necessarie per pianificare, se necessario, un percorso terapeutico. Lo psicologo professionista valuta le difficoltà e le risorse del paziente, orienta la persona verso delle strategie efficaci per la gestione e la risoluzione del disagio, in un’ottica di crescita e di cambiamento.
Psicologia dell'età evolutiva
L’infanzia e l’adolescenza rappresentano le fasi di transizione e di cambiamento in cui avviene lo sviluppo del minore dal punto di vista cognitivo, affettivo, emotivo, relazionale e sociale. È fondamentale osservare il comportamento del minore e conoscere il contesto educativo ed evolutivo in cui è inserito. La psicologia dell’età evolutiva mira ad individuare un profilo diagnostico del bambino e dell’adolescente, utilizzando strumenti di valutazione, che permettono di rilevare i punti di forza e di debolezza, i fattori di rischio e di protezione considerando il minore nella sua complessità, tenendo sempre presente gli aspetti individuali, familiari e socio-culturali. Solo dopo aver effettuato un’attenta ed adeguata osservazione clinica e valutazione psico-diagnostica è possibile definire un trattamento specifico, intensivo e personalizzato.
Psicoterapia
Dal punto di vista etimologico la parola significa “cura dell’anima” ed è una pratica terapeutica della psicologia clinica che si occupa di trattare quei disturbi e disagi dell’area psichica, che possono manifestarsi con vari livelli di intensità che possono oscillare tra una lieve condizione di disadattamento o insoddisfazione a sintomi nevrotici o psicotici, ostacolando in ogni caso il benessere della persona, il suo sviluppo e l’espressione armonica delle sue potenzialità.
A tale scopo utilizza vari strumenti e orientamenti teorici (psicodinamico, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale ecc…)
La figura dello psicoterapeuta
Lo specialista che può erogare prestazioni di psicoterapia è quel professionista che, dopo essersi laureato e aver conseguito l’abilitazione professionale in psicologia o medicina, si specializza in una delle scuole pubbliche o private autorizzate dal MIUR, seguendo un corso di durata almeno quadriennale. Dopo tale corso di studi dovrà essere inserito nell’elenco degli psicoterapeuti del proprio Ordine di appartenenza.
Lo Psicoterapeuta si occupa di accogliere il paziente strutturando un ambiente positivo e che abbia come prerogativa la “sospensione del giudizio”, che permette di far emergere i vissuti in maniera il più possibile spontanea e libera. All’interno di questo spazio chiamato setting, lo psicoterapeuta mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche per costruire insieme al paziente un percorso che porti al suo benessere su tanti livelli.
La psicoterapia Sistemico-Relazionale
L’approccio sistemico relazionale pone la sua attenzione su quanto avviene nell’ambito delle relazioni umane. Il malessere presentato dalla persona viene letto non tanto come problema dell’individuo, ma come espressione di disagio di uno dei sistemi di appartenenza.
L’interesse del terapeuta è posto, cioè, non su ciò che succede all’interno della mente, ma sulle relazioni che ogni individuo instaura con l’ambiente esterno e con gli altri. La terapia sistemico-relazionale può rivelarsi utile per le persone che ritengono avere delle difficoltà in specifici rapporti (di coppia, genitoriale, lavorativo, etc). In particolare può rivelarsi utile al presentarsi di problematiche evolutive da parte dei bambini e/o degli adolescenti.
Nell’approccio sitemico relazionale viene solitamente privilegiata l’ottica familiare, ma le dinamiche disfunzionali possono collocarsi anche nel sistema coppia, nell’ambiente lavorativo, nel gruppo amicale, etc. Lo psicoterapeuta sistemico lavora dunque indagando la storia delle relazioni sia che si tratti di terapia individuale che di coppia o della famiglia con l’obiettivo di comprendere quali dinamiche, quali fattori, quali legami hanno contribuito all’emergere del sintomo o del problema. Data la possibilità di operare utilizzando varie forme di psicoterapia (individuale, di coppia e familiare), il terapeuta valuta di volta in volta la scelta più idonea per ogni paziente.
La terapia familiare è la forma di trattamento maggiormente rappresentativa dell’approccio sistemico relazionale. Essa diventa un’occasione di dialogo e di confronto, mediata da uno o due terapeuti che cercano di favorire la comunicazione affinché ciascuno possa esprimere il proprio punto di vista e avere anche l’opportunità di comprendere meglio quello dell’altro.
Nel corso degli anni la terapia familiare si è rivelata utile soprattutto nel trattamento di disturbi alimentari, alcolismo e tossicodipendenze, schizofrenia e altre problematiche psichiatriche, problemi nella gestione dei figli o nel rapporto con le famiglie d’origine.
La terapia di coppia è la terapia d’elezione per le difficoltà coniugali: problemi di relazione, conflittualità, crisi della coppia, difficoltà nella sfera sessuale, ma anche nel caso di sintomi di tipo nevrotico o psicosomatico a carico di uno dei suoi membri. Essa può contribuire a rimuovere l’impasse e stimolare la crescita e l’evoluzione della relazione. Il lavoro del terapeuta è volto a stimolare una nuova forma di comunicazione al fine di recuperare la possibilità di dialogo e/o la possibilità di sperimentare in modo condiviso “l’essere genitori”. Gli obiettivi finali sono sia la soluzione del problema e/o del conflitto presentato dalla coppia, che il benessere di ciascuno, cercando di rispettare le esigenze reciproche. Nei casi in cui vi siano differenze inconciliabili, la terapia può aiutare le coppie a separarsi in modo meno traumatico.
La terapia individuale a orientamento sistemico relazionale pone al centro della sua attenzione l’individuo e le sue relazioni. La sua finalità è il cambiamento delle condizioni psicologiche, emotive e relazionali da cui dipende il malessere dell’individuo.
La psicoterapia individuale nell’approccio sitemico relazionale considera l’identità individuale come frutto delle relazioni significative che la persona ha intrattenuto nel corso della sua vita. Un eventuale problematica non viene letta e trattata come caratteristica insita nell’individuo, ma come esito di esperienze relazionali. Nella terapia individuale, infatti, benché i familiari non siano presenti, vengono sempre tenute in considerazione e messe in risalto le relazioni. L’obiettivo è aiutare la persona a comprendere i modelli relazionali che gli creano sofferenza e a cercare delle alternative più adeguate.
La psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
È un approccio psicologico con finalità educative, l’obiettivo principale è far apprendere nuove modalità e abilità comportamentali e cognitive. L’attenzione dello psicoterapeuta è posta sui comportamenti disfunzionali, sulle credenze e sui pensieri che sono alla base delle cause del disagio.
Tra emozioni, pensieri e comportamenti esiste una stretta correlazione e l’indagine relativa alle cause dei problemi e del disagio psicologico è focalizzata sulla reciproca influenza di queste tre variabili. Per la Psicoterapia cognitivo comportamentale è importante quindi ciò che facciamo, l’analisi dei nostri pensieri e le nostre reazioni emotive, nel momento attuale, nel presente, qui e ora.
La Psicoterapia cognitivo comportamentale sta assumendo sempre più un ruolo centrale nella diagnosi e nella cura di diversi problemi emotivi e comportamentali, insegna alle persone a modificare i propri comportamenti nelle situazioni che creano disagio; pone l’attenzione sul cambiamento di specifiche azioni; ha lo scopo di far apprendere l’importanza degli aspetti cognitivi, (pensieri, credenze, convinzioni) e di come questi siano in relazione con problemi psicologici quali, ad esempio, depressione, ansia, attacchi di panico, paura, rabbia e sensi di colpa. La consapevolezza di ciò, unita all’utilizzo da parte dello psicoterapeuta di una serie di tecniche cognitive e comportamentali, aiuta a migliorare la propria vita, a confrontarsi con le situazioni temute, a rapportarsi con la realtà in un modo nuovo e più funzionale al benessere psicologico.
La psicoterapia Psicodinamica
Con questo termine si indica una metodologia psicoterapica che si basa sulle teorie psicoanalitiche (dunque sulla psicologia del profondo), ma che si attua con una frequenza e durata inferiori rispetto al trattamento psicoanalitico vero e proprio. Dunque si tratta di una tecnica più eclettica e di un setting meno rigido. In particolare la frequenza delle sedute è in genere di una o due a settimana. La durata del trattamento è variabile da caso a caso. In molti casi è possibile ottenere risultati anche con un intervento di psicoterapia psicodinamica breve, che permette di concentrare maggiormente il focus dell’intervento sul sintomo; mentre la psicoterapia psicodinamica prevede in genere un intervento più espressivo finalizzato allo sviluppo delle risorse personali.
La psicoterapia psicodinamica, al pari di altre psicoterapie, risulta avere oltre a un effetto a breve termine sui sintomi, anche un effetto duraturo nel tempo oltre che sui sintomi, anche sulla qualità della vita, come dimostra uno studio compiuto dall’APA (American Psicologichal Association).
Per un approfondimento alle caratteristiche della psicoterapia psicodinamica si rinvia a un recente all’articolo di ricerca di Jonathan Shedler, “The Efficacy of Psychodynamic Psychotherapy“.
La psicoterapia Umanistico-Bioenergetica
La psicoterapia umanistico-bioenergetica nasce dall’integrazione tra due approcci: la psicologia umanistica e l’analisi bioenergetica.
La psicologia umanistica ha il suo Focus sulla persona nella sua totalità, non prediligendo interpretazioni o indicazioni comportamentali, bensì prestando notevole attenzione al significato che ogni individuo attribuisce alla propria esperienza e alle emozioni ad esse correlate. In terapia umanistica si lavora mettendo in gioco la capacità di scelta, la creatività e l’autorealizzazione. Piuttosto che concentrarsi sulla risoluzione del sintomo, la psicologia umanistica punta allo sviluppo del potenziale insito in ogni essere umano, alla realizzazione di quella tendenza attualizzante che rappresenta la capacità intrinseca nella persona di orientarsi selettivamente e in modo diretto verso lo sviluppo delle proprie risorse e capacità di problem solving.
L’analisi bioenergetica è una corrente psicologica di derivazione psicoanalitica, che ha il merito di aver aperto le porte all’inclusione del corpo ed al lavoro su di esso in terapia. Alla base dell’analisi bioenergetica vi è l’integrazione mente corpo; essere in contatto con il proprio corpo diventa fondamentale per essere in contatto con se stessi, e con la parte più profonda di noi. Inoltre la bioenergetica si basa sullo studio della personalità umana dal punto di vista dei processi energetici del corpo. Spesso i pazienti mostrano una riduzione del livello di energia o una restrizione del suo flusso naturale nel corpo. Durante il processo terapeutico molta attenzione viene data ad una respirazione profonda e, poiché l’ossigeno è strettamente connesso all’energia, al miglioramento del livello energetico del paziente. Più energia egli produce, maggiori sono movimento e motilità, di conseguenza anche le emozioni trattenute o inespresse fluiscono con più facilità. Queste ultime sono materia di analisi.
Psichiatria
La psichiatria è una branca della medicina che si occupa della cura e prevenzione dei disturbi mentali. Rispetto alla psicologia, la psichiatria è maggiormente orientata verso l’identificazione del disturbo mentale o psicologico come derivante da un funzionamento anomalo a livello fisiologico del sistema nervoso centrale e prevede un intervento di tipo farmacologico. Entrambe fanno riferimento agli stessi criteri diagnostici e sono strettamente correlate.
Neuropsichiatria infantile
La neuropsichiatria infantile è una branca della medicina che si occupa di diagnosi e trattamento di patologie neurologiche e psichiatriche dell’età evolutiva. Lo studio offre un servizio di consulenza e diagnosi per la fascia d’età che va dai 0 ai 18 anni, con medici e psicologi specializzati nel settore dell’età evolutiva.
Riabilitazione
La riabilitazione è un programma di intervento che mira a ridurre i deficit e le disabilità di un individuo considerando non solo gli aspetti motori, cognitivi, comportamentali, ma anche quelli psico-sociali ed emotivi.
La riabilitazione mira a garantire un miglioramento nella qualità della vita del soggetto e deve essere affrontata secondo un approccio multidisciplinare che coinvolge le varie figure professionali che conducono un lavoro di equipe attorno all’individuo: logopedista, psicologo, psicomotricista.
L’intervento riabilitativo viene progettato dopo un’attenta valutazione diagnostica; considera i punti di forza e di debolezza del soggetto ed è un intervento individualizzato, sistematico e intenso.
Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ( TNPEE)
Il Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva ( TNPEE) si occupa delle patologie dei bambini (0 – 18 anni) con un programma di intervento globale, attento a osservare il bambino in tutte le sue funzioni ed emozioni, integrando evoluzione della patologia e stadio di sviluppo. Egli si occupa altresì della terapia e della riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili.
Il TNPEE è una figura orientata al bambino a 360°, aiuta il piccolo in difficoltà a integrare le abilità motorie, di linguaggio e di gioco.
Tra i disturbi di cui si occupa il TNPEE ci sono:
Disturbi neurologici e neuromotori (paralisi cerebrali infantili, distrofie, paralisi ostetriche etc.)
Disturbi della coordinazione motoria (disprassia evolutiva)
Disturbi dello spettro autistico
Ritardi psicomotori, cognitivi, i disturbi dell’attenzione
Disturbi specifici di linguaggio e di apprendimento (dislessia, disortografia, discalculia, disgrafia)
Sindromi genetiche
Neuropsicologia dell'età evolutiva
Il ruolo del Neuropsicologo dell’età evolutiva è quello di effettuare la valutazione qualitativa e quantitativa delle funzioni cognitive deficitarie del bambino e successivamente programmare l’intervento di riabilitazione a livello cognitivo e psicologico.
Il Neuropsicologo effettua l’esame neuropsicologico che consiste in:
- colloquio con i genitori per raccogliere la storia personale del bambino (tappe di sviluppo, dinamiche comportamentali, relazionali e familiari)
- osservazione diretta del bambino
- valutazione con test standardizzati
Dopo aver effettuato la diagnosi, l’obiettivo riabilitativo è quello di potenziare e migliorare le funzioni neuropsicologiche che sono risultate deficitarie. Avviene una presa in carico globale, in cui oltre al trattamento cognitivo e psico-emotivo del bambino, vengono svolti gli incontri con i genitori per guidarli e sostenerli nell’accettazione della diagnosi, migliorarne le strategie educative e supportarli emotivamente.
I disturbi di cui si occupa il Neuropsicologo sono:
- disabilità intellettiva
- sindromi genetiche
- disturbi di attenzione/iperattività
- disturbi delle funzioni esecutive e memoria
- disturbi dell’apprendimento
- disturbi generalizzati dello sviluppo
Logopedia
È la branca della medicina che si occupa:
Della cura e della prevenzione delle patologie della voce, del linguaggio scritto e orale e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica
Della cura e della prevenzione dei disturbi cognitivi connessi alla comunicazione, riguardanti ad esempio la memoria e l’apprendimento
Dello studio delle funzioni corticali superiori
L’intervento del logopedista ha come obiettivo la cura dei disturbi del linguaggio e della comunicazione superando il disagio a essi conseguente. Il logopedista si fa garante del recupero della comunicazione del paziente e della sua alimentazione e riveste un ruolo nella riabilitazione espletando una serie di operazioni:
Elabora, anche in equipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all’individuazione e al superamento del bisogno di salute del disabile
Pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive
Propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia
Svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale
Verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale
Rapporto con il paziente
Il logopedista imposta il rapporto con la persona che si affida alle sue cure su una base di reciproca fiducia e di rispetto.
Egli consiglia, motivandola esaurientemente, l’impostazione terapeutica a suo giudizio più consona alle esigenze del paziente provvedendo a esporne le indicazioni e l’efficacia.
Durante le sedute partecipano attivamente i genitori dei pazienti o chi per essi, così da poter collaborare in sinergia con il Logopedista riproducendo gli esercizi acquisiti anche a casa con lo scopo di ridurre i tempi di recupero della disabilità.
Allegato
Nutrizione
Con il termine “alimentazione” si intende sia l’atto dell’alimentarsi, sia l’insieme degli alimenti; con il termine “nutrizione”, invece, si intende l’insieme dei processi biologici che consentono all’uomo di assorbire e utilizzare tutte le sostanze alimentari ingerite, necessarie per la sopravvivenza dell’organismo. Ne deriva che, per nutrizione, oggi s’intende la scienza che studia il rapporto tra la dieta e lo stato di salute.
La scienza della nutrizione si basa sul principio che lo stato di salute viene mantenuto grazie all’assunzione, tramite gli alimenti, di principi nutritivi necessari a: fornire energia per il mantenimento delle funzioni vitali e per le attività corporee; fornire il materiale per la crescita, il rimodellamento e la riparazione dei tessuti; fornire il materiale regolatore del metabolismo umano.
Una corretta alimentazione ci porta ad avere un peso corretto e a non incorrere in malattie che si possono manifestare con un’alimentazione sbilanciata.
La dieta è diventata un fattore positivo e promozionale di salute, e quando parliamo di “dieta sana” non intendiamo una dieta piena di restrizioni e sacrifici: si può mangiare bene anche senza soffrire!
Uno stile di vita sedentario ed un’alimentazione non sempre corretta, ha portato gradualmente all’insorgenza di maggiori problemi legati al peso, nonché all’insorgenza di patologie croniche.
Molte persone non credono nel potenziale dell’alimentazione e spesso sottovalutano o addirittura ignorano i danni che una assimilazione sbagliata e sconsiderata di alimenti può apportare al proprio organismo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce oggi la dieta mediterranea come uno dei più efficaci modelli alimentari per la protezione della salute ed è anche uno dei più vari e bilanciati che si conoscano.
Ovviamente, una dieta varia ed equilibrata deve essere associata a un’adeguata attività fisica, in modo da garantire un equilibrio tra consumo alimentare e spesa energetica.
È importante, dunque, imparare a nutrirsi in modo sano ed equilibrato, a gestire la propria vita con più attenzione a se stessi e alla qualità dell’alimentazione, in modo tale da prevenire disturbi patologici, contrastare gli effetti dell’invecchiamento, combattere i radicali liberi, rafforzare il sistema immunitari; in una parola: alimentazione corretta è sinonimo di protezione e mantenimento della salute!
Bisogna ricordare inoltre che è assolutamente vietato ricorrere alle “diete fai da te” o alle diete prescritte per altre persone, come amici o parenti, perché le diete sono personalizzate, in quanto ogni individuo ha caratteristiche differenti. Per questo è sempre utile chiedere il consiglio di un esperto del settore, che vi affianchi nell’intraprendere un nuovo stile di vita e vi dia le basi per una buona educazione alimentare.
Consulenza nutrizionale
È un servizio che si offre ai soggetti che vogliono migliorare il rapporto con il cibo e con il proprio corpo grazie alla stesura di un piano alimentare che rappresenti la miglior soluzione. È un processo di educazione alimentare che ha come obiettivo la divulgazione di una conoscenza riguardante l’importanza degli alimenti, le abitudini alimentari, i comportamenti alimentari corretti e scorretti, gli effetti sulla salute di quantità ridotte o eccessive di nutrienti.
La consulenza nutrizionale prevede:
- Colloquio e raccolta dei dati generici
- Valutazione antropometrica (misurazione del peso, altezza, circonferenze corporee)
- Valutazione plicometrica (misurazione del grasso corporeo)
- Anamnesi alimentare (indagine che permette di conoscere le abitudini alimentari del paziente, gusti e comportamenti alimentari in genere)
- Discussione sugli obiettivi da raggiungere
- Stesura del piano alimentare
- Controllo del peso (il primo viene effettuato dopo 2 settimane dalla prescrizione della dieta, successivamente i controlli saranno effettuati 1 volta al mese).
Coloro che hanno bisogno di modificare la propria dieta e il proprio stile di vita in funzione di esigenze personali o particolari condizioni patologiche, possono rivolgersi alla Nutrizionista, e più precisamente:
- Persone in condizione di malnutrizione: sottopeso, sovrappeso, obese
- Pazienti affetti da patologie quali: diabete, ipercolesterolemia (alto tasso di colesterolo nel sangue) , ipertrigliceridemia (alto tasso di trigliceridi nel sangue), dislipidemie, aterosclerosi, ipertensione e disturbi cardio-circolatori, sindrome metabolica
- Donne in stato di gravidanza
- Sportivi che abbiano necessità di piani dietetici mirati per la loro attività
- Bambini nelle varie fasi di crescita
- Persone che vogliono mantenersi in forma o avere consigli di tipo nutrizionale